Testimonianza di 5 ex drogati rimasti a Medjugorje -felicità di aver scoperto la Vita

Testimonianza di 5 ex drogati rimasti a Medjugorje

Testimonianza di 5 ex drogati rimasti a Medjugorje

 

Uno di loro, Stefano, è esploso in una passionata confessione di fede e di gratitudine a Maria e al Padre.

“Siamo rimasti in 5 nella nostra baracca e ci sentiamo come una piccola candela accesa davanti a una bellissima icona di Maria,

quando tante candeline che prima erano qui accese si sono spente a causa della guerra…

Vogliamo essere qui come presenza di tutti i ragazzi che stanno gridando alla vita, però in un modo sbagliato,

cercandola nella morte. Vogliamo mettere tutte le nel cuore dei giovani:

di chi è disperato, di chi sta morendo, di chi è in un letto di ospedale con l’AIDS…

Non siamo qui a fare gli eroi, ma perchè Maria ci dice che da dieci anni è con noi, e se è con noi Maria,

non dobbiamo temere; e in questo momento sentiamo che voler bene alla Madonna vuoi dire restare qui…

Ci dice sempre suor Elvira, e ci ripete Vicka, che le guerre di cui dobbiamo aver paura sono dentro di noi.

E’ la guerra del peccato, della menzogna, del nostro passato che viene a galla, dei nostri pensieri non puri.

Sono queste le guerre di cui dobbiamo aver paura e non la guerra che è attorno a noi…

Tempo fa è venuto un freddo pazzesco. Noi siamo qui dall’estate con tutta roba estiva, senza iubbotti, senza niente.

Siamo stati due giorni a battere i denti, pero il giorno dopo da Torino ci hanno portato i giubbotti…

Ma i pensieri ci attanagliano ancora: con questo freddo non si può costruire, non si riesce a far niente. Ma mentre dubiti, Lei ti dice: no, devi andare avanti.

E giù che arriva tantissima provvidenza: latte, carne, pasta, piselli. Non e una cosa magica, ma è un Dio concreto che si preoccupa di noi.

Cose minime, sembrano banali, ma tutte testimoniano che Dio sta pensando a noi.

E questo per noi è la cosa più importante: scoprire un Dio che ti è Padre, non nei cieli lassù, ma dai tetti in giù; ti è Padre e pensa a te, ai tuoi bisogni.

Se hai bisogno di qualche cosa, subito te la dà, perchè siamo figli e vede che ci sforziamo di fare una vita onesta, di lavoro…

perchè non stiamo con le mani in mano ad aspettare la Provvidenza!

Lavoriamo otto ore al giorno al freddo e cerchiamo di darci da fare e di rispondere nelle nostre possibilità a quello che il Signore vuole da noi.

Però poi il Signore — è pazzesco — ci fa sperimentare la Sua presenza in modo clamoroso! E’ la cosa che più mi ha toccato.

Così sperimentiamo la Provvidenza nella nostra comunità,

che non è convenzionata con le Ussl, che non chiede rette da ai genitori, che vive in un completo abbandono a Dio con 250 giovani da sfamare.

Suor Elvira ci assicura che non è mai entrata in un supermercato a far compere… perchè tutto attiva come per incanto.

Se tu rispondi in modo attivo a Dio, Dio pensa poi a te, a tutto il resto, proprio come è scritto nel Vangelo che la Madonna ci ha raccomandato di leggere:

“Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia e il resto vi sarà dato in sovrappiù”.

Poco tempo fa suor Elvira voleva smettere i colloqui per l’ammissione di nuovi ragazzi: eravamo in troppi.

Ma ecco che ci vengono offerte una bellissima casa in Toscana e una in Umbria…

Dio ha i sui piani e è l’abbandonarci ad essi ti dà la pace interiore.

Così viviamo alla giornata, magari domani dobbiamo partire.., ma in questa provvisorieta impariamo a capire che il momento che conta è adesso.

Quello che Dio vuole adesso è importante, non è il dopo nè il prima: l’adesso è carico di eternità.

Se domani ci telefona e ci dice:

”Tornate in Italia”, si fanno le valige senza problemi.

Abbiamo capito che non valiamo per ciò che è fuori di noi e che per tanti anni abbiamo cercato, cioè la felicità nelle cose fuori di noi, in tutto quello che ci circondava; ma valiamo per il capitale che abbiamo dentro.

Questo capitale è incontrare Gesù: allora scopri il senso della tua vita che viene da Dio,

Se tu scopri la tua vera identità, sei felice ed è indifferente essere qui o essere là e non sarai mai solo; mentre può esserci solitudine anche in mezzo a settantamila persone allo stadio, se non sai chi sei e perchè esisti.

E invece puoi essere contento qui, in una casa di pietre col vento che entra da tutte le parti e il ghiaccio sui vetri, a vivere con niente.

Siamo contenti perchè stiamo scoprendo la felicità dentro di noi.

Questa è la grossa esperienza che stiamo facendo in questa vita di provvisorietà: sono le cose dentro di noi che ci fanno felici.

Allora possiamo stare anche 20 giorni senza marmellata e con solo pane per colazione: questo non importa.

Importa che noi siamo contenti dentro, perchè sappiamo che Dio ci ama, ci è Padre,

sappiamo che non saremo più soli e che la disperazione che abbiamo vissuto si sta trasformando in gioia,

in speranza, in risurrezione; e che il Signore non ti dà mai una croce a caso, ma perchè viva una risurrezione più ande, una gioia piò grande.

E penso che tanti di noi magari abbiamo vissuto per anni nella menzogna, nel buio, nella tristezza, nella disperazione, nella solitudine per gustare adesso la gioia di scoprire il senso della vita, che la comunità ci ha fatto scoprire attraverso il sacrificio e la croce.

E nessun’altra gioia umana può essere paragonata a questa.

Ecco, un drogato è proprio la testimonianza che nè i soldi, nè la carriera, nè il lavoro, nè le donne possono appagare il cuore dell’uomo,

perchè un drogato ha provato a correr dietro a quello che il mondo gli proponeva, le ha provate tutte, e che cosa ne è venuto?

Un giovane nel pieno della vita è andato a inventarsi la morte. E Quindi il drogato e un messaggio, una profezia per l’umanità di oggi.

Nonostante l’inganno del maligno in cui è incorso, lo Spirito Santo lo sta trasformando in una grossa provocazione per il mondo, per la società, perchè la società si vede davanti dei giovani (suoi prodotti) che nel pieno della vita scelgono la molle.

Questa è un profezia che deve far aprire gli occhi alla società e alla famiglia perchè vedano che si va nella direzione sbagliata.

Se volti le spalle a Dio, non è che Dio ti castighi, ma siccome giri le spalle alla luce, cammini nel buio e vai verso la distruzione.

Il nostro grazie è al Padre, a Maria per tutte le cose che fanno a nostra insaputa, anche per tutte le cose piccole di cui non ci accorgiamo mai.

Eco di Medjugorje nr.89 Fonte: 

http://medjugorje.altervista.org/doc/testimonianze/208

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