Padre Pio e l’Angelo custode

Padre Pio e l’Angelo custode
Padre Pio

Padre Pio e l’Angelo custode

Un avvocato di Fano stava tornando a casa da Bologna. Si trovavano con lui in macchina anche sua moglie e i suoi due figli. Ad un certo punto, sentendosi stanco, avrebbe voluto chiedere di essere sostituito alla guida, stava dormendo.

Dopo qualche chilometro si addormentò anche lui.Quando si svegliò si accorse di trovarsi ad un paio di chilometri da Imola. Fuori da sé dallo spavento urlò: “chi ha guidato la macchina? È successo niente?“… – No – gli risposero in coro. Il figlio maggiore, che era al suo fianco si svegliò e disse di aver dormito saporitamente. La moglie e il figlio minore, increduli e meravigliati, dissero di aver constatato un modo di guidare diverso dal solito: a volte l’auto era per finire contro altri veicoli ma all’ultimo momento, li evitava con delle manovre perfette. Anche la maniera di prendere le curve era diversa. “Soprattutto” diceva la moglie “ci ha colpito il fatto che tu sei rimasto immobile per molto tempo e non hai più risposto alle nostre domande:..

“Io – la interruppe il marito – non potevo rispondere perché dormivo. Io ho dormito per quindici chilometri. Non ho veduto e non ho sentito niente perché dormivo… . Ma chi ha guidato l’auto? Chi ha impedito la catastrofe?… Dopo un paio di mesi l’avvocato si recò a San Giovanni Rotondo. Padre Pio, appena lo vide, mettendogli una mano sulla spalla, gli disse: “Tu dormivi e l’Angelo Custode ti guidava la macchina“. Il mistero fu svelato.

 

Fonte web

Dai racconti su padre Pio

 

Padre Pio e l’Angelo custode

don Marcello Stanzione – pubblicato il 22/01/20

La testimonianza di Jean Derobert quando si è recato a San Giovanni Rotondo per farsi confessare dal santo di Pietrelcina

Jean Derobert è nato nel 1934 ed è defunto nel 2013, ordinato sacerdote a Parigi nel 1962fu cappellano della famosissima chiesa del Sacro Cuore di Montmartre a Parigi.

Si era nel 1955 e Jean Derobert studiava teologia in una università romana e sentendo tanto parlare di Padre Pio era curioso di vederlo. Arrivato proprio il 2 ottobre, memoria liturgica dei Santi Angeli Custodi, a San Giovanni Rotondo, il raffinato seminarista francese prova una sorta di disprezzo per i contadini e i pellegrini alla buona che vede nella chiesa. Grazie alla sua talare, riesce ad arrivare in prima fila e qui osserva: «Il mio vicino di sinistra tossiva, sputava, si soffiava il naso».

 

La confessione

Il seminarista lancia uno sguardo infastidito di rimprovero su quell’uomo e scopre con suo grande stupore, che è lo stesso Padre Pio. Nonostante il gorgoglio tossicchiante, egli sente nascere in lui un sentimento di affetto per quel vecchio, che visibilmente soffriva molto. Il giorno seguente, 3 ottobre, alle sette del mattino, nuovo privilegio dell’abito talare, si ritrova al quinto posto in una lunga fila di penitenti. Il giovane ha un po’ di ansia, perché nel confessionale padre Pio urlava di tanto: “Quante volte?”, “Perché hai fatto questo?”, altre volte, mandava via il penitente senza dargli l’assoluzione.

 

Un po’ intimorito Jean Derobert entra nel confessionale. Sta per vivere una scena che lo segnerà per il resto della vita. Confessa i suoi peccati. Si sente dire da padre Pio: «Tu dimentichi (una tal cosa). Due anni fa, in quel luogo…Perché l’hai fatto? E’ questo che hai fatto, vero?». «E il santo confessore gliene spiega la gravità che il seminarista, non aveva immaginato mai.

 

“Guarda bene, è là, è bellissimo”

Jean riceve l’assoluzione mentre il Padre “si metteva a piangere e a soffrire”, gemendo: «Questo è grave, è grave!». Poi viene il momento cruciale. Una domanda insolita: «Credi al tuo angelo custode?». Il seminarista è interdetto e balbetta : «Ehm,ehm, non l’ho mai visto!», manifestando in tal modo il suo scetticismo di teologo apprendista che ritiene certe cose del catechismo come roba un po’ infantile. Non ha nemmeno il tempo di compiacersi della sua vanitosa ignoranza delle realtà celesti che padre Pio con la sua grossa mano da contadino gli affibbia due sonori ceffoni: «Guarda bene, è là, ed è bellissimo!». Il seminarista si volta e…non vede distintivamente nulla. Il Padre continua: «Il tuo angelo custode è lì e ti protegge! Pregalo bene, pregalo bene!». «I suoi occhi erano luminosi – commenta il seminarista – riflettevano la luce del mio angelo».

https://it.aleteia.org/2020/01/22/angelo-custode-padre-pio-seminarista-jean-derobert/

 

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