Madre Speranza a Collevalenza e la liturgia delle acque (Video)
Madre Speranza e L’acqua Miracolosa
Come a Lourdes anche a Collevalenza l’immersione nell’acqua Miracolosa.
Un pellegrinaggio verso la speranza
Eventi miracolosi
Giunta in Italia nel maggio 1936, la Beata Madre Speranza andò a vivere a Roma.
Tra i tanti fatti di cui si rese protagonista, ci fu l’episodio in cui circa cinquecento persone vennero sfamate, pur avendo a disposizione pochissimo cibo. Secondo i testimoni (di cui alcuni tuttora viventi), le pentole pur essendo svuotate di minestra, mantenevano sempre lo stesso livello.
Pietro Iacopini, che visse per più di 35 anni al fianco della venerabile Madre Speranza di Gesù, racconta innumerevoli altri fatti apparentemente inspiegabili che segnarono l’esistenza terrena di Madre Speranza.
Tra questi, la materializzazione di una statuina di Gesù bambino da inserire in un presepio (statuina attualmente custodita ad Alfaro in Spagna),
la incredibile pioggia di denaro caduto letteralmente dal cielo (in presenza di numerosi testimoni) avvenuta presso il santuario di Collevalenza. Soldi destinati al pagamento degli operai che avevano costruito lo stesso ssantuario.
Infine ma non ultima, la materializzazione di 40 milioni delle vecchie lire (trovati dentro una scatola di cartone appoggiata su un letto), che servirono per pagare gli operai che avevano costruito la Via Crucis del santuario. Ad assistere alla scena stavolta fu il sig. Ennio Fierro (uno dei più stretti collaboratori di Madre Speranza), che rimase sbalordito e incredulo. In quel periodo tale sig. Ennio attraversava un momento di crisi e aveva preso la decisione di andar via dal santuario.
Inutile dire che dopo il suddetto episodio non se ne andò più. La cosa che sconvolse tutti, fu che la cifra trovata era esattamente l’importo che doveva essere consegnato alla ditta che aveva costruito la Via Crucis al santuario di Collevalenza.
Secondo il Padre Spirituale, avrebbe ricevuto in sogno dal Signore in persona la profezia che il Vescovo di Todi stava per morire di un tumore in fase terminale, e per entrare in Paradiso come premio della Consacrazione del primo santuario al mondo dedicato all’ “amore misericordioso”.
Durante il funerale, alle ore 18:00, la monaca cadde “in estasi” vedendo il Signore e il Vescovo che le confessò di essere stato in Purgatorio, e che lì due giorni di Purgatorio equivalgono a 80 anni di vita sulla terra.
Il computo degli sconti di Purgatorio in uso per la indulgenza fino al 1967 era invece un giorno (dell’anima in Purgatorio o Paradiso) uguale a un anno (di vita sulla terra).
Madre Speranza a Collevalenza e la liturgia delle acque (Video)