Don Nikola Vucic: meditazione al Vangelo del 25 settembre 2022
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16,19-31
In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
Parola del Signore
Don Nikola Vucic: meditazione al Vangelo del 25 settembre 2022
Nella parabola del ricco epulone e il povero Lazzaro Gesù prende di mira le ricchezze e soprattutto il loro uso iniquo: il ricco epulone non si serve delle ricchezze per farsi amici nel cielo e per aiutare il povero, ma per umiliarlo e insultarlo.
Però il Vangelo non si ferma solo alle critiche delle ricchezze: le supera con l’imperativo dell’amore. L’amore è il vero principio sociale, capace – se fosse applicato sul serio – di eliminare tutte le ingiustizie.
Al ricco epulone si rimprovera di non aver avuto una briciola di compassione per povero Lazzaro che moriva di fame; si rimprovera il suo egoismo, l’indifferenza e la cecità del cuore. Alla fine, Lazzaro è accolto nell’intimità di Dio, al posto d’onore nel banchetto del cielo. Un abisso invalicabile lo separa dal ricco, un abisso creato proprio dalla sua indifferenza.
L’amore diventa efficace anche ai fini della trasformazione della società quando si incarna in una comunità, in cui si realizza quella condivisione che manca al ricco epulone della parabola ❤️🙏
Don Nikola Vucic
PADRE NOSTRO
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.