Commento al messaggio di Međugorje, 25 luglio 2020 a Marjia.


Commento al messaggio di Međugorje, 25 luglio 2020 a Marjia

1 decina: “Cari figli! In questo tempo inquieto in cui il diavolo miete le anime per attirarle a sé, vi invito alla preghiera perseverante affinché nella preghiera scopriate il Dio d’amore e di speranza. Figlioli, prendete la croce fra le mani. Essa sia per voi d’incoraggiamento che l’amore vince sempre in modo particolare adesso che la croce e la fede sono rifiutate. Voi siate il riflesso e l’esempio con le vostre vite che la fede e la speranza sono ancora vive ed è possibile un nuovo mondo di pace. Io sono con voi e intercedo per voi davanti a mio Figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”


2 decina: In questo tempo inquieto in cui il diavolo miete le anime per attirarle a sé.

C’è chi pensa che il diavolo non esiste: è solo una favoletta per impedire alla gente di fare quello che vuole. Il 13 luglio un giovane di trent’anni ha partecipato a un “Covid Party”, uno dei tanti organizzati negli Stati Uniti, apposta per contagiarsi con il coronavirus: c’è chi vi partecipa nella convinzione di ottenere così l’immunità e chi, invece, perché crede che il virus sia una bufala, come appunto il giovane in questione. Ma poi ha contratto il virus ed è morto dopo qualche giorno. Si può essere più prigionieri di se stessi e delle proprie idee di così? C’è chi pensa che il diavolo non esiste, i comandamenti sono regole inutili, tutto quello che viene in mente a una persona è lecito e lo può fare … si può essere più prigionieri di se stessi di così? Non bisogna presumere di se stessi e delle proprie forze, perché il diavolo è più intelligente e più furbo degli uomini e li gioca come vuole, egli agisce indisturbato soprattutto quando qualcuno pensa che non c’è e non si cura di cercare la verità. Non vediamo il diavolo direttamente ma vediamo gli effetti della sua opera e ne subiamo le conseguenze: guerre, malattie, fame, violenze, corruzione, disastri ambientali, disastri affettivi… Quando sul giornale voi leggete i crimini di un assassino, di un trafficante di esseri umani, le tragedie famigliari, le stragi di un terrorista, i furti di un politico corrotto che si intasca i soldi destinati a opere necessarie alla comunità, ecco che scoprite cosa fa il diavolo attraverso i suoi collaboratori, uomini che nel loro cuore si sono lasciati corrompere e imprigionare da lui e arrivano a compiere mostruosità che neppure si possono raccontare. È davvero molto ingenuo chi pensa che il diavolo non esiste, è uno sprovveduto che non ha gli strumenti elementari per interpretare e difendersi dal male che insidia il cuore dell’uomo. Maria ogni tanto ricorda ai suoi figli questa verità e li mette in guardia, ma, allo stesso tempo, indica loro le armi per vincere il male con il bene: la croce di Gesù e la preghiera perseverante.


3 decina: Figlioli, prendete la croce fra le mani. Essa sia per voi d’incoraggiamento che l’amore vince sempre.

Maria ci invita ad avere fiducia in Gesù che ha vinto il male e ad attingere coraggio da questa verità. Maria ci ricorda che c’è un Dio d’amore e di pace da conoscere e da scoprire, che è molto più forte del male e sempre lo vince. Gesù è più forte del principe di questo mondo, lo ha vinto e continua a vincerlo in tutti coloro che si affidano a Lui. Gesù è più forte del diavolo, gli strappa l’armatura e libera chi ne è prigioniero (Lc 11,21-22). L’armatura spaventosa del maligno è la violenza, l’inganno, il terrore, l’ingiustizia… insomma, tutto ciò che per gli uomini è croce e con essa li terrorizza e li tiene prigionieri. Gesù gli ha strappato questa armatura e l’ha forgiata in una chiave con la quale libera coloro che si affidano a Lui. La croce, l’arma in cui il maligno confidava è diventata il simbolo della sua sconfitta: il male si ritorce contro chi lo fa. Dio fa ricadere il male su chi lo compie, mentre le vittime dei soprusi le associa alla sua risurrezione. Prendere tra le mani la croce di Gesù significa contemplare il bene che vince il male, significa comprendere che alla fine a vincere è sempre l’amore. Tenere tra le mani la croce di Gesù significa poter unire le nostre croci alla sua e consentire a Lui di operare in noi con la sua risurrezione.


4 decina: Voi siate il riflesso e l’esempio con le vostre vite che la fede e la speranza sono ancora vive ed è possibile un nuovo mondo di pace.

“Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno.” (Gen 3,15). Anche Maria e la sua stirpe vincono il maligno. Gesù è la stirpe di Maria e tutti coloro che fanno la volontà di Dio e sono per Lui fratelli, sorelle e madri, sono la sua famiglia. Maria ci propone la preghiera perseverante per essere uniti a lei, per essere sua stirpe. Come Apostoli della Pace avete davvero un rapporto privilegiato con Maria: voi credete alle sue parole e vigilate per non farvi sorprendere dal maligno. Mediante la preghiera perseverante siete uniti a lei e a suo Figlio e avete scoperto il Dio di amore e di speranza. Maria vi parla nei suoi messaggi, prega insieme a voi nei vostri cenacoli, è con voi e vi guida come madre nelle vostre attività quotidiane e voi l’accogliete, la cercate, l’ascoltate. Con le vostre preghiere per le sue intenzioni siete un aiuto a Lei che intercede per tanti presso suo Figlio. Voi siete veramente stirpe di Maria e attraverso di voi si vede che la fede e la speranza esistono, che la pace è possibile. Maria desidera che il vostro esempio sia seguito da tanti.


5 decina: Cari figli! … vi invito alla preghiera perseverante affinché nella preghiera scopriate il Dio d’amore e di speranza.

Il mese di agosto, normalmente in Italia coincide con il tempo delle ferie e per molti significa un maggiore tempo libero. E’ un tempo prezioso per stare un pò in disparte con Gesù e con Maria e rafforzare il nostro legame con loro. Mettere al primo posto la partecipazione alla santa messa e dare tempo alla preghiera personale durante le ferie è già una grande testimonianza che la fede e la speranza esistono e fa di voi delle luci che indicano la via per la pace a tante persone inquiete. Per conoscere sempre più il Dio d’amore e di speranza, nella nostra preghiera personale possiamo tenere presenti queste indicazioni che Gesù suggerisce a santa Faustina: “Ho piacere di parlare con te e la riconoscenza che hai espresso ti apre nuovi tesori di grazie, ma Bambina Mia, invece di parlare così in generale, vogliamo scendere ai particolari su ciò che ti sta maggiormente a cuore? Parleremo confidenzialmente, sinceramente, come due cuori che si amano reciprocamente”. (F. Kowaska, diario, q. 2.2). Questo tipo di preghiera personale, questa confidenza con cui raccontiamo a Gesù la nostra vita e quello che ci sta a cuore, questa preghiera fatta di ringraziamento, può aiutarci quest’estate a conoscere un pò di più il Dio che ci ama e ci può rendere più consapevoli che siamo parte della sua famiglia.

Il Signore Gesù vi benedica con una santa estate
p. Silvano
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