Quella che ho visto con schiacciante chiarezza di notte, nella salita del monte delle apparizioni che ti porta là dove tutto è iniziato.
Lo capisco, è incomprensibile e per certi versi patetico. Così almeno dicevo io di quelli che portavano testimonianza di pellegrinaggi a Medjugorje.
L’unico modo per capire è andarci, e quindi tutte queste parole hanno il valore che hanno.
C’è un prima, e c’è un dopo Medjugorje. Il mio prima ero lo scetticismo. Tutto sommato da cattolico non avevo una grande simpatia nel pensare che la Madonna stesse parlando in un posto
lontano a dei veggenti da più di vent’anni, e a me non dicesse nulla.
Il dopo invece è qualcosa di grande. Il mondo non è più come prima.
In modo un po’ superstizioso mi ero portato appresso alcune intenzioni, e alcune domande per delle scelte molto importanti che avrei dovuto fare.
La risposta più grande è stato il giusto posto e il giusto peso che poi ti trovi a dare alle cose.
Quando hai vissuto un’esperienza del genere tutto – danaro, piacere, carriera, compiacenza – perde di interesse, diventa meno importante, sta appunto al giusto posto.
Chi ha visto le montagne non si impressiona più per una misera collinetta. Rileggendo quello che ho scritto mi rendo conto che tutto ciò sa di irrazionale, folle, forse mistico.
Ma è precisamente questa la dimensione che ti si spalanca davanti ed in cui non puoi fare a meno di buttarti.
Quindi l’unica cosa che le mie misere parole possono dire è: andiamo a Medjugorje. E presto…
visto con schiacciante chiarezza di notte, nella salita del monte delle apparizioni che ti porta là dove tutto è iniziato.
Lo capisco, è incomprensibile e per certi versi patetico. Così almeno dicevo io di quelli che portavano testimonianza di pellegrinaggi a Medjugorje.
L’unico modo per capire è andarci, e quindi tutte queste parole hanno il valore che hanno.
C’è un prima, e c’è un dopo Medjugorje. Il mio prima ero lo scetticismo. Tutto sommato da cattolico non avevo una grande simpatia nel pensare che la Madonna stesse parlando in un posto lontano a dei veggenti da più di vent’anni, e a me non dicesse nulla.
Il dopo invece è qualcosa di grande. Il mondo non è più come prima. In modo un po’ superstizioso mi ero portato appresso alcune intenzioni, e alcune domande per delle scelte molto importanti che avrei dovuto fare.
E la risposta più grande è stato il giusto posto e il giusto peso che poi ti trovi a dare alle cose.
Quando hai vissuto un’esperienza del genere tutto – danaro, piacere, carriera, compiacenza – perde di interesse, diventa meno importante, sta appunto al giusto posto.
Chi ha visto le montagne non si impressiona più per una misera collinetta. Rileggendo quello che ho scritto mi rendo conto che tutto ciò sa di irrazionale, folle, forse mistico.
Ma è precisamente questa la dimensione che ti si spalanca davanti ed in cui non puoi fare a meno di buttarti.
Quindi l’unica cosa che le mie misere parole possono dire è: andiamo a Medjugorje. E presto…
Fonte : web
A MEDJUGORJE: UNA CHIAMATA ARRIVATA DA LONTANO.
https://www.facebook.com/cenacoloapostolidellapace/
https://www.ilsorrisodimaria.it