Racconto di un pellegrino ai tempi della Guerra in Bosnia.
Arrivando in pellegrinaggio a Medjugorje nelle feste natalizie (1-4 gennaio 1993) desta grande impressione trovare, piu che altro, autoblinde e mezzi militari deli’ONU, camionette degli osservatori CEE e molti furgoni con la scrina “Caritas”, quasi esclusivamente italiani.
Si sente e si vede, anche a Medjugorje, l’aria della guerra. Dire che lì è tutto tranquillo, tutto come prima, è una grande bugia. Non ci sono pericoli, questo sì, ed anche la strada da Spalato è assolutamente sicura, ma c’è il peso del fatto che quello è un paese in guerra civile, dove cioè i compagni di ieri oggi si ammazzano a vicenda.
Nessuno può dire che è come prima: il villaggio dei bungalows è diventato la caserma del contingente ONU, circondato di filo spinato e munito di torrette con mitragjiatrici su ogni lato. Più della metà dei negozi e dei ristoranti è chiusa e abbandonata; alla sera scatta il coprifuoco die impedisce di salire sul Podbrdo o sul Krizevac, dove si può andare solo di giorno.
Circola pochissima gente; il sagrato della chiesa, che tutti ci ricordiamo come luogo di ritrovo e punto di raduno di tutti i pellegrini, per molte ore della giornata è assolutamente deserto. Da qualche tempo si intensificano i pellegrinaggi, ma il numero di persone è molto più piccolo rispetto a tre o quattro anni fa.
Ogni tanto si sente qualche tonfo sordo di mortaio provenire, in lontananza, dalla direzione di Mostar. No, non si può far finta di niente e dire: “Medjugorje è tutto normale!’’
Ma questo, a ben vedere, che cosa cambia? Meaj. rimane l’unico posto al mondo dove la Madonna ha abitato per 12 anni, e abita tuttora, anche con il Suo corpo. Questo è il centro e il cuore di tutto quello che potremmo dire su Medj.
Lo abbiamo ripetuto già tante volte, ma adesso diventa ancora più evidente: le opere degli uomini, in questo posto, sono cadute tutte.
A Medjugorje non c’è assolutamente nulla da fare o da vedere al di fuori della possibilità di incontrare la Madonna. Certo, nella parrocchia si tenta di fare qualcosa per i pellegrini. Ma il livello degno di Medjugorje è un altro: è dato dallo Spirito cne Maria ottiene con la Sua presenza, è nei messaggi.
Se Medjugorje è stata risparmiata dalla guerra è soltanto perchè, nella Sua misteriosa bontà, Maria ha voluto salvaguardare questo villaggio. Tutto dipende dalla Madonna e da come la si ascolta; il disastro più grande per noi è mettere Maria sullo stesso piano delle cose o delle persone.
Possiamo però passare alla storia come la generazione del grande rifiuto, dell’opposizione alla Madonna. Questa è la nostra responsabilità!
Dal messaggio del 28.1.87: In qualunque luogo io vada ed è con me pure mio Figlio là mi raggiunge anche satana. Voi avete permesso, senza accorgervene, che prendesse il sopravvento in voi, che vi dominasse. Alcune volte capite che qualche vostro gesto non è permesso da Dio, ma rapidamente soffocate questo sentimento. Non cedete, figli miei! Asciugate dal mio volto le lacrime che verso osservando quello che fate…
Racconto di un pellegrino ai tempi della Guerra in Bosnia.